Iscriversi all’Associazione significa: partecipare, sensibilizzare, informare, comunicare…
· acquisire esperienza, essere informati; partecipare ad iniziative socio-culturali
· conoscenza e confronto: verso un percorso di crescita personale e regole comuni
· offrire un contributo personale e concreto; proporre iniziative…
· partecipare a convegni, corsi sulle relazioni, gruppi psico-educativi e di auto-aiuto
· ricevere periodicamente notizie dall’Associazione
· usufruire, ove necessario, di consulenze agevolate e conoscere i migliori specialisti
· chi lo desidera può fare volontariato secondo le proprie attitudini e le regole stabilite.
Partecipare alle attività associative significa essere presenti nel dare aiuto e nel trarre piacere dall’averlo dato,
significa mettersi al servizio dell’altro per alleviarne il disagio e promuoverne il bene, significa arricchirsi della
serenità che si è saputo donare, facendo sentire l’altro accolto e ascoltato.
Sensibilizzare significa mettere l’altro in condizioni di comprendere il dolore umano, di conoscerlo per
imparare ad accettarlo, contenerlo e superarlo; significa fare “muro” tutti insieme contro l’emarginazione e il
pregiudizio, affinché della sofferenza non ci si vergogni ma la si rispetti e, con coraggio, la si trasformi in
esperienza e motivazione a volersi bene.
Informare significa trasmettere conoscenze, fornire indicazioni utili e permettere alla Persona di riconoscere gli
strumenti più efficaci per risolvere una difficoltà e muoversi con sufficiente sicurezza nella complessa rete dei
servizi sociali e sanitari.
Comunicare significa, come suggerisce l’origine latina del nome, mettere in comune. Vuol dire allora
promuovere il valore della condivisione e della reciprocità, darsi uno scopo comune che sappia valorizzare la
persona e tutto ciò che è la sua storia. Parola e ascolto confluiscono, dunque, in una lettura autentica e sentita dei
sentimenti dell’altro, perché non venga meno la fiducia nelle proprie risorse e nella bontà di chi vuole
accoglierle.
H è il segno convenzionale del tempo (h = hour = ora). Entrare nella vita associativa significa dare un valore
aggiunto al tempo, dedicarne una parte a chi ha bisogno d’aiuto, ma anche fermarsi a chiedere a se stessi “cosa
siamo e cosa pensiamo”: dare un tempo alla fatica e al dolore significa farli uscire dal silenzio e dall’invisibilità,
perché soffrire non equivalga a disturbare gli altri e perché quello della sofferenza sia un tempo necessario a
mediare tra le nostre paure e le sfide obbligate della vita.
Essere aiutati significa accettare il fatto che si può essere anche fragili e confusi, che può accadere di sentirsi
inadeguati o sul punto di cedere. Prendere coscienza di questo significa raccogliere il momento di crisi come
un’opportunità per riflettere su se stessi e magari scoprire che si può fare di meglio per stare bene. Significa
allora andare oltre la percezione umiliante del dolore, per abbracciarne un senso diverso, che rimanda alla
comprensione di ciò che si è costretti a lasciare, ma anche di ciò che si può ancora guadagnare.
Psiche2000 e Volontariato
Spazio Psicologhe
