Finalità formazione
CORSI PSICO-EDUCAZIONALI E SALUTE MENTALE…
Promuovere corsi psico-educazionali per la comunità significa educare al benessere psichico della persona:
a) informando sui meccanismi biologici, psicologici e ambientali che concorrono alla rottura dell’equilibrio psico-fisico, generando molteplici forme di disagio mentale;
b) favorendo la conoscenza delle potenzialità che ciascun individuo possiede per affrontare con coraggio le sfide della vita e valorizzare le proprie risorse;
c) diffondendo una cultura della salute, prima ancora che una cultura della sanità, capace di orientare la persona alla prevenzione della sofferenza e al mantenimento del proprio benessere, perché sia sensibilizzata a ricercare uno stile di vita sano, rispettoso delle esigenze affettive, relazionali e di riconoscimento delle proprie competenze.
Significa anche formare la comunità alla conoscenza delle diverse professionalità deputate all’accoglienza e al trattamento del disagio psichico. Ogni relazione instaurata con il professionista della salute mentale è una relazione d’aiuto, che deve permettere alla persona di raggiungere una piena accettazione di sé, nel rispetto dei propri bisogni e della legittima volontà di attuare scelte consapevoli.
Significa, infine, imparare a non temere ciò che non si conosce: le emozioni e i pensieri che ci risultano incomprensibili possono diventare comprensibili se si accetta di metterli in discussione.
Fare finta di non avere problemi, nascondere le proprie emozioni o evitare il confronto con gli altri serve soltanto ad amplificare il proprio malessere e a favorire l’erronea credenza che stare male “dentro” sia segno di una progressiva decadenza mentale.
Non si può pensare di comprendere il disagio psichico senza l’intenzione e il coraggio di abbattere i luoghi comuni che ne distorcono i significati.
Perciò vogliamo credere che una corretta informazione sul disagio della psiche possa sensibilizzare all’educazione dei sentimenti e al rispetto di ogni forma di sofferenza, incoraggiando a prendere le distanze dall’inutile pregiudizio e facilitando il compito di tutti quei punti informativi (associazioni, movimenti culturali, sportelli per la comunità, ecc.) che possono aprire le coscienze all’accoglienza dell’altro, del suo dolore e di quello che potrebbe diventare il nostro dolore.
Dott.ssa Catia Pegoraro – Psicologa
Presso Centro Psiche 2000 – Chiuppano (VI)